20 NOVEMBRE

20 NOVEMBRE

II DI AVVENTO

Fratelli e sorelle carissimi, siamo nella seconda domenica di Avvento. L'evangelo di questa domenica si fissa su San Giovanni Battista, il primo grande testimone del Signore: con la sua predicazione egli prepara la strada a Gesù, chiedendo la conversione, cioè un concreto mutare di comportamento, a quanti si recano da lui nel deserto per interrogarlo. Che cosa fare per essere credenti autentici? ecco la domanda che ancora oggi noi ci poniamo, così come la ponevano al Battista le folle, i pubblicani e i soldati. Siamo infatti consapevoli che non basta portare il nome di cristiani, ma occorre esserlo in verità. In questo sforzo di unificazione ci viene in aiuto Giovanni.

Il Battezzatore chiede innanzitutto la condivisione di ciò che si ha, chiede cioè di non possedere i beni in modo egoistico, senza includere gli altri o addirittura contro gli altri. Chi realmente vuole convertirsi è chiamato a vedere il bisogno di cui soffre l'altro e a esserne mosso a compassione, fino a condividere con lui ciò che possiede. L'altro uomo è infatti un fratello, figlio dello stesso Padre, Dio, e dunque occorre vivere con lui una relazione di giustizia e di amore. Giovanni invita poi a non pretendere, il che significa non esigere dagli altri ciò che essi non possono o non devono darci. Si pensi alla nostra esperienza quotidiana: quanto spesso nelle relazioni di ogni giorno noi esigiamo, abbiamo pretese, ci comportiamo come se gli altri ci "dovessero" qualcosa, e, nel contempo, vogliamo esercitare su di loro la nostra brama di potere, li strumentalizziamo in modi più o meno raffinati!

Rivolgendosi infine ai soldati dell'impero romano, il Precursore chiede loro di non maltrattare, di non abusare della loro forza, di non fare violenza a nessuno. Più in generale, si tratta di frenare ogni atteggiamento di aggressività verso chi ci è accanto: dobbiamo riconoscere pienamente e rispettare la soggettività dell'altro, la sua unicità, la sua qualità di dono per tutti. Insomma, ciò che Giovanni chiede come preliminare alla conversione e al segno del battesimo - quell'immersione che significa morire all'uomo mondano per rinascere come veri figli di Dio e fratelli di tutti gli uomini - Giovanni chiede il compimento della giustizia, che assume la forma di un autentico atteggiamento di umanizzazione di se stessi e degli altri.

Sì, il Signore, colui che viene è già vicino e Giovanni annuncia che sarà un giudice capace di separare la pula dal buon grano. Davvero colui che viene è vicino: egli è certamente misericordioso con chi è sincero, ma è temibile per chi mente e non si sforza di trasformare in comportamento quotidiano ciò che proclama con le labbra.

Sia lodato Gesù Cristo!

don Titus

L'ORATORIO 2023-24 È "PIENO DI VITA"

È «pieno di vita» lo slogan dell’anno oratoriano 2023-2024, proposto dalla Fondazione Oratori Milanesi per accompagnare le iniziative e le attività pastorali per ragazzi, preadolescenti e adolescenti della Diocesi di Milano.

CORO RAGAZZI

Il coro dei bambini e dei ragazzi della Parrocchia dei Santi Silvestro e Martino anima, da settembre (dopo la ripresa delle scuole) a fine giugno la S. Messa festiva delle 10.30.

Il coro è rivolto a tutti i bambini e ragazzi dai 6 anni in su e si ritrova ogni domenica alle ore 10.00 in chiesa.

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OFFERTE PER LA PARROCCHIA

COME CONTRIBUIRE

È sempre possibile lasciare la propria offerta nell'apposita bussola in fondo alla chiesa o mediante bonifico sul conto corrente parrocchiale attraverso il seguente NUOVO IBAN IT50K0503401693000000003568 PARROCCHIA SS. SILVESTRO E MARTINO - Banco BPM ag. 391 – Piazza Medaglie d'Oro, 1 – 20135 MILANO